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Smaltimento mascherine e guanti

Sei appena entrato in casa ed è ora di sbarazzarsi della mascherina che hai indossato tutto il giorno. Vedete il cestino della spazzatura, ma sorgono una serie di domande: e se la mascherina contenesse il virus? Solitamente le mascherine sono costituite da uno o più strati di materiale tessile e possono essere riutilizzabili o usa e getta.

Le mascherine di stoffa fatte in casa possono essere riutilizzate, a patto che vengano seguite le raccomandazioni igieniche dopo ogni utilizzo, ma per molti l’opzione più semplice è la mascherina chirurgica, che non è riutilizzabile. Le mascherine igieniche e quelle chirurgiche hanno vita breve, quindi il consiglio è di sostituirle quando sono bagnate, sporche oppure danneggiate e di non riutilizzarle.

Nel caso in cui possano essere riutilizzati, il produttore deve indicare sul contenitore per quanto tempo e come lavarle, anche se va ricordato che potrebbero perdere la loro efficacia. Allo stesso modo, i guanti (in lattice, nitrile, gomma o plastica) dovrebbero essere cambiati spesso, poiché non farlo è controproducente.

Tutti questi articoli sono necessari per proteggerci dal COVID-19 e devono essere utilizzati seguendo le istruzioni sanitarie. Sfortunatamente, non sono realizzati con materiali biodegradabili. La raccomandazione è di separare questi rifiuti sia dai riciclabili, che da quelli domestici

Le mascherine e il loro impatto sull’ambiente

Negli ultimi mesi, in concomitanza con l’ascesa della pandemia, nelle città di tutto il mondo sono state ritrovate mascherine scartate in modo improprio. Già a marzo, alcuni gruppi ambientalisti di Hong Kong hanno attirato l’attenzione su questo problema quando le loro spiagge sono apparse afflitte da maschere.

In particolare, gli ambientalisti avvertono che questi rifiuti rappresentano una minaccia per la vita umana, quella marina e gli habitat della fauna selvatica. Purtroppo nonostante ci siano sempre più alternative, la maggior parte dei cittadini del mondo utilizza mascherine realizzate, vista la loro praticità e il basso costo con il suddetto tessuto sintetico: il TNT. 

Pertanto, gli impianti di riciclaggio sono stati costretti ad adottare strategie per evitare che i responsabili della raccolta e dello smistamento dei rifiuti si contaminino con mascherine scartate in modo errato.

Come smaltire questi rifiuti?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di gettarli in un “adeguato” bidone della spazzatura subito dopo l’uso e di non riutilizzarli. La mascherina, o eventuale materiale monouso utilizzato per contenere la pandemia, quali guanti, tra gli altri, non deve essere smaltito con i rifiuti riciclabili, contenitori, lattine, ecc., né con i scarti organici, ma va insieme alla spazzatura domestica generica.

È necessario prendere precauzioni durante lo smaltimento e seguire questi passaggi:

  1. Separare guanti, maschere e materiale protettivo dal resto dei rifiuti e metterli in un sacchetto di plastica e legare con un nodo.
  2. Inserisci questo primo sacchetto in un altro, che sarà separato dal resto della spazzatura.
  3. La busta contenente mascherine e guanti dovrà essere depositata nel cassonetto dei rifiuti domestici, dove andranno a finire anche gel alcolici e salviette disinfettanti.
  4. Nel caso in cui il materiale protettivo sia stato utilizzato da una persona malata da Covid, dovrebbe essere depositato in un cestino separato nella sua stanza e, invece di due sacchetti, usarne tre.

Gli scienziati stimano che il Covid-19 possa durare fino a circa sette giorni su una maschera. Affermano inoltre che la sua presenza dura più a lungo nella plastica che in altri materiali. Gli agenti patogeni possono diffondersi e colpire altre persone, oltre ad avere un grande impatto sugli spazi naturali, se non smaltiti correttamente.

Negli ospedali, le mascherine chirurgiche dovrebbero essere trattate come rifiuti sanitari. Il miglior modo è metterli in un sacchetto di plastica prima di gettarli in un bidone della spazzatura chiuso per evitare che gli animali li aprano o che il vento li spinga via, riducendo così il rischio di contaminazione.

Riciclare o non riciclare?

Le mascherine chirurgiche sono realizzate in tessuto di polipropilene, prodotto dall’etilene, che è un composto chimico derivato dal petrolio o dal gas naturale. Ecco perché impiegano circa 450 anni per decomporsi. Alcune persone si chiedono se sia opportuno mettere le mascherine nel contenitore dei rifiuti riciclabili e la risposta è no.

Questo potrebbe mettere a rischio la salute dei netturbini e di altri lavoratori del settore del riciclaggio. Inoltre, le mascherine rischiano d’intasare la macchina che smista i rifiuti, come spesso fanno i sacchetti di plastica. 

Le mascherine chirurgiche che sono state utilizzate sono a rischio biologico e non devono essere smaltite con altri rifiuti domestici riciclabili. In termini pratici, anche le mascherine non contaminate sono impossibili da riciclare, poiché sono realizzate con più strati e tipi di plastica che dovrebbero essere separati.

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