Articoli

smaltimento legno milano

Smaltimento legno

Tutti i materiali in legno che hanno raggiunto la fine della loro vita utile e quindi devono essere smaltiti sono generalmente indicati come “rifiuti di legno”. Tuttavia, grazie al trattamento dei residui del legname, questi scarti possono essere riutilizzati, apportando benefici non solo economici, ma anche ecologici.

In questo processo di trattamento, i residui di legno vengono macinati e separati dal resto dei materiali, generalmente metalli. I residui così generati possono poi essere utilizzati come materiale o come fonte di energia a seconda della loro classificazione. Nel caso del riutilizzo dei materiali, il legno triturato viene spesso utilizzato come materia prima per la produzione di truciolare.

Smaltimento legno e utilizzo termico

Nel riutilizzo termico, i trucioli generati vengono utilizzati come combustibile di alta qualità nelle centrali a biomasse o termoelettriche. Il riciclo del legno presenta molti vantaggi, è uno dei processi più semplici che vengono effettuati, trattandosi di un processo fisico in cui non è necessario introdurre materiali chimici che implicherebbero contaminazione ambientale.

I residui del legno vengono presentati allo smaltimento come legname vergine. La raccolta e il riciclaggio di questo materiale è destinato a diverse attività, come la produzione di biomasse per il recupero energetico. La biomassa è la frazione biodegradabile di prodotti, residui e rifiuti di origine biologica provenienti da agricoltura, silvicoltura e industrie collegate, nonché la biodegradabilità degli scarti industriali e urbani.

I residui di legno fanno parte di questa ampia categoria. Il legno è uno dei materiali più utilizzati in edilizia, per i numerosi vantaggi che comporta, tra cui la sua biodegradabilità ed è anche un isolante termico molto efficiente. Molte persone non sanno che anche il legno può essere riciclato, allo stesso modo in cui lo facciamo con la carta o la plastica.

Perché è importante riciclare il legno?

Sapere perché è importante riciclare questo prodotto è fondamentale. I rifiuti di legno subiscono la riduzione volumetrica e la macinazione. Il legno è riciclabile al 100% e al termine del processo di riciclo diventa un ottimo materiale da riutilizzare. Il legno non riciclato è inquinante perché voluminoso e perché produce metano: in un ambiente anaerobico (senza ossigeno) come in una discarica, il legname subisce un processo di metanizazzione.

Si noti che il metano è un gas serra venti volte più pesante dell’anidride carbonica. Il riciclaggio del legno è una delle cose più importanti, non solo per la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente. Anche perché un paese con un deficit di legno, dovrà riciclare e riutilizzare piuttosto che dover sfruttare eccessivamente le proprie foreste.

Il beneficio del riciclo

Il riciclo di qualsiasi materiale, che si tratti di carta, vetro, plastica o metallo, porta benefici sia ambientali che economici. Inoltre, nella maggior parte dei casi, il processo di riciclaggio è più economico, rispetto alla produzione della materia prima iniziale. In questo senso va tenuto conto che alcuni elementi come il trasporto o la compensazione ambientale richiesta per l’estrazione della materia prima di primo utilizzo rendono più costoso il processo di ottenimento del legname direttamente dalla natura.

Per questo motivo, in molti casi, il riciclaggio viene presentato come un’opzione migliore. Anche se è vero che alcuni materiali, come la carta o il legno, hanno un numero limitato di processi di riciclo (perché le fibre si degradano a ogni processo), sfruttare questi cicli fino a esaurirli è sempre più redditizio che smaltire i rifiuti dall’inizio.

Uno degli aspetti da tenere in considerazione quando si parla dell’importanza del riciclo del legno è che, riducendo la domanda di legname grazie al riciclaggio e al riutilizzo di questo materiale, si evita di dover destinare più terreno alle piantagioni. Attualmente, almeno in teoria, anche se non è sempre vero, il legno utilizzato nella maggior parte degli articoli per l’industria o la casa proviene da piantagioni che vengono svolte in maniera controllata per produrre questo materiale.

Come smaltire e riciclare il legno usato?

L’utilizzo del legno nell’industria è molto diffuso e, proprio per questo, è da qui che proviene la maggior parte del legname che viene riciclato. Questi rifiuti di legno vengono raccolti in punti di raccolta sono gestiti in modo tale da poter essere riciclati. Il riciclaggio del legno è uno dei processi più semplici ed economici. Eco-ambiente di Milano si occupa da anni dello smaltimento del legno.

Gli oggetti più grandi devono essere portati in centri di raccolta ecologici. Quando gli oggetti arrivano all’impianto di riciclaggio, vengono eseguiti tutti i tipi di processi di pulizia e riduzione del volume. Per prima cosa si analizza il tipo di legno e la sua qualità. Una volta fatto, si separa tutto ciò che non è legno, come viti o altri materiali, cartone o plastica, in modo da macinare il legname per fare segatura o trucioli.

Successivamente, quando il legno è già separato, viene frantumato fino a ottenere segatura, che saranno la materia prima con cui lavorare nella fabbricazione del nuovo materiale che può essere utilizzato nelle attività quotidiane. Successivamente, questa segatura viene mescolata con colle o resine (si possono trovare sia naturali che sintetici).

Infine, questo nuovo legno viene tagliato in tavole, in modo da ottenere pannelli di truciolare che possono essere utilizzati per una moltitudine di funzioni, dalle attività industriali alla produzione di mobili, tra molte altre. D’altra parte, va anche tenuto conto del fatto che non tutto il legno che arriva agli impianti di riciclo può essere riciclato in modo efficace.

In generale, circa l’85% del legno totale che arriva alle piante viene riciclato. Il resto, perché non riciclabile, viene utilizzato in altre funzioni. Nella maggior parte dei casi, questo legno non riciclabile viene utilizzato come combustibile nella generazione di energia elettrica tramite impianti d’incenerimento.

Desideri una impresa di smaltimento legno a Milano? Contatta Eco-ambiente!

smaltimento-rifiuti-edili-e-inerti-milano

Smaltimento rifiuti edili e inerti

L’obiettivo principale di qualsiasi trattamento dei rifiuti è il loro recupero, valutazione o eliminazione, riducendo le possibili sostanze tossiche in esso contenute e sfruttando al massimo la sua materia prima. Il trattamento delle diverse tipologie di rifiuti inerti e organici può variare a seconda della tipologia di rifiuto e della sua pericolosità, della sua quantità e, soprattutto, se vengono differenziati prima di raggiungere l’impianto di riciclaggio.

Che cosa sono i rifiuti inerti?

I rifiuti sono classificati in relazione alla loro origine, composizione e grado di pericolosità. A seconda della loro origine, i rifiuti possono essere domestici, bio-rifiuti (derivati ​​da attività come giardinaggio, servizi igienico-sanitari, edilizia) o minerari. A seconda della loro composizione, possono essere organici e inorganici.

Infine, a seconda del loro grado di pericolosità, i rifiuti possono essere inerti, pericolosi o tossici e non dannosi. I rifiuti inerti sono quelli che non subiscono trasformazioni fisiche, chimiche o biologiche o che, se lo fanno, hanno un impatto minimo. I rifiuti inerti hanno una ridotta emissione di percolato (percolazione del fluido attraverso elementi solidi), sono poco tossici e non presentano alcun rischio per le acque superficiali o sotterranee.

Per chiarire la definizione di pericolosità ci viene in aiuto il catalogo CER che contiene un elenco armonizzato dei rifiuti. Ogni rifiuto è definito mediante il codice a sei cifre, costituito da tre coppie di numeri: la prima identifica la categoria o attività che genera i rifiuti, la seconda il processo produttivo e la terza il singolo scarto.

Un rifiuto indicato con «*», è pericolo «assoluto» senza alcuna specificazione. In alcuni casi il rifiuto è classificato con un codice CER speculare (le cosiddette voci a specchio): il prefisso si ripete due volte ma solo una volta è seguito da asterisco. In tal caso, il rifiuto è pericoloso solo se le concentrazioni (% rispetto al peso) sono tali da conferire a esso una o più delle quattordici caratteristiche di pericolo.

L’esempio più chiaro di rifiuti inerti sono i detriti. Per sua natura, i rifiuti inerti non sono né solubili né combustibili, né reagiscono chimicamente, fisicamente o meccanicamente quando vengono a contatto con l’ambiente o con altri materiali. Non sono nemmeno biodegradabili, anche se, essendo innocui, possono essere utilizzati come materiali di riempimento nei cantieri, da qui l’importanza di saperli riconoscere e gestirli correttamente.

Tipi di rifiuti inerti

Molti dei cosiddetti rifiuti inerti sono industriali perché legati allo sviluppo delle attività edili, motivo per cui vengono talvolta chiamati “ scarti da costruzione e demolizione ”. Questo concetto include demolizione, nuove costruzioni, riabilitazione e rifiuti di lavori pubblici.

Normalmente questi rifiuti sono ingombranti e non possono essere depositati nei contenitori delle nostre città. È proprio questo grande volume e la difficoltà di trasporto che rende necessario svolgere una gestione responsabile dei rifiuti inerti. Altrimenti possono essere depositati senza controllo in ambienti naturali.

Ecco la seguente classificazione dei rifiuti inerti:

  • Plastica
  • Carta e cartone
  • Detriti
  • Pietra
  • Sabbia, ghiaia e altri aggregati
  • Resti di cemento
  • Asfalto
  • Mattoni, tegole e altre ceramiche
  • Scarti di legno
  • Bicchiere
  • Metalli

Trattamento dei rifiuti inerti provenienti dal cantiere

Quando il contratto d’appalto prevede che l’appaltatore operi in piena autonomia decisionale/gestionale, il costruttore è identificato come produttore dei rifiuti e il committente non ha obblighi. Quando il contratto non prevede l’operato in piena autonomia o riguarda attività di rimozione/smantellamento di oggetti dismessi, già definibili rifiuti nel momento in cui inizia il lavoro, il produttore è il committente.

L’appaltatore, dunque, ha la responsabilità limitata solo alle operazioni di raccolta ed eventuale trasporto dei rifiuti prodotti dal committente. Quando, infine, il committente non è identificabile come produttore e i lavori sono affidati mediante un subappalto, è corretta prassi identificare il subappaltatore e l’appaltatore il quale, ha gli obblighi di vigilanza.

Qual è il ciclo di vita dei rifiuti edili?

I rifiuti vengono prodotti nelle attività di cantiere, affidati a un soggetto che si occupa del trasporto e inviati a riutilizzo, recupero o smaltimento. La demolizione selettiva (ancora poco utilizzata in Italia), aumenta la possibilità di riciclo e riutilizzo dei materiali. La demolizione selettiva si struttura mediante un processo complesso articolato in più fasi distinte le quali partono dal livello superiore dell’edificio per arrivare alle fondamenta.

La sequenza delle operazioni è così configurata:

  • rimozione di parti mobili esterne come le impermeabilizzazioni e le coperture e di tutti i materiali pericolosi;
  • rimozione d’impianti elettrici, di riscaldamento e delle installazioni sanitarie;
  • rimozione di serramenti esterni e interni;
  • rimozione della pavimentazione e delle tramezzature;
  • demolizioni di parti strutturali in cemento armato e relativo stoccaggio in contenitori separati.

Anche se i costi della manodopera sono maggiori, ci sono importanti vantaggi: la riduzione delle spese di trasporto perché ogni cassone di materiale può essere condotto direttamente al luogo di smaltimento; la possibilità di avere a disposizione materiali omogenei privi d’impurità, quindi di maggior qualità.

Con le macerie pulite viene prodotta la ghiaia, utilizzata in edilizia. Le discariche di rifiuti inerti una volta riempite, vengono ricoperte solo con terriccio, essendo completamente sicure.

Rifiuti inerti: esempi di riciclo

Materiali lapidei (pietre, marmi, ardesia). Possono essere frantumati per formare inerti o per riempire argini, sottosuolo stradale, ecc.

Metalli. I resti metallici possono essere fusi per creare nuovi metalli.

Plastica. La sua separazione deve essere rigorosa ed effettuata separatamente dal resto dei rifiuti inerti.

Legna. I rifiuti di legno possono essere triturati per fare pallet, impalcature o truciolare. 

Asfalto, Gomma e PVC. I resti di PVC vengono utilizzati per realizzare pavimenti industriali o tubi e per proteggere i cavi elettrici. Con questi tre materiali si realizzano anche pavimentazioni per strade.

Desideri una impresa di smaltimento rifiuti edili e inerti a Milano? Contatta Eco-ambiente!